Associazione Culturale "Res Humanae"
       
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Il progetto Shhh!!

La comunicazione Teatrale

La necessità di raccontare storie accompagna l’umanità fin dall’inizio della sua storia. I racconti intorno al fuoco sono l’emblema di questo tipo di pratica. Ancora oggi, il fascino di questa scena rimane immutato: un narratore che accende immagini ed emozioni nella mente e nel cuore di chi lo ascolta.

Il superamento della cultura orale trasforma il narratore in un attore, le persone intorno al fuoco diventano pubblico. Successivamente pubblico pagante. L’istinto e la naturalezza della figura del narratore si evolve in una visione più consapevole del modo di raccontare.

Questo con lo scopo di sviluppare tecniche precise e funzionali all’intrattenimento, varie e replicabili. L’utilizzo del corpo si affina e diventa sempre più centrale, tanto da riuscire a comunicare anche senza l’utilizzo della parola.

La combinazione strutturata di corpo, voce, tempo e spazio, costruiscono un “pacchetto comunicativo” potentissimo. Questo mix è capace di creare emozioni e reazioni, di influenzare persone, popoli e culture. Al centro di tutto c’è il linguaggio (o i linguaggi), inteso come mezzo poliedrico e motore di qualsiasi tipo di narrazione efficace, vero strumento per “creare comunicazione”.

La comunicazione è essenziale per poter condividere questa esperienza.

Teatro è comunicazione

A teatro si parla, si comunica sia con il corpo che con la voce.

Il linguaggio teatrale si compone principalmente di questi due aspetti: il verbale e il non-verbale.  L’attività teatrale aiuta dunque a potenziare l’abilità comunicativa e relazionale, attraverso l’uso consapevole del corpo, della voce e dello spazio.

Attraverso varie tecniche teatrali, il laboratorio di teatro aiuta a conoscere e gestire il proprio linguaggio non verbale (posture, gesti, voce, uso dello spazio) e ad arricchire la propria capacità di comunicazione e renderla più efficace.

Per rendere questo percorso proficuo, bisogna imparare anche ad ascoltare. Fare teatro significa osservare l’altro e ascoltarlo, al fine di comprenderlo.

Solo in questo modo sarà possibile interpretare il linguaggio non verbale dell’interlocutore e capire quando intervenire sia con il corpo che con la voce.